Pera Briaca, Pera Cocomera o meglio ancora, date le dimensioni mignon, Pera Cocomerina: sono i nomignoli quasi affettuosi, da fiaba per i bimbi, con i quali si definisce la piccola pera coltivata ancora sull’Appennino Cesenate ed in particolare a Ville di Montecoronaro, piccolo paese ai piedi del Monte Fumaiolo nel comune di Verghereto (FC). Il nome si riferisce alla polpa che, nel raccolto più tardivo, assume un intenso colore rosso cocomero. La buccia è verde e la polpa ha un colore più intenso al centro del frutto, mentre vicino ai semi diventa di un rosa brillante. Dolce e molto profumata, dal vago sentore moscato e di sorba, la Cocomerina si conserva per poco tempo ed è molto sensibile alla ticchiolatura. Due i periodi di raccolta: le prime maturano alla fine di agosto, le tardive si raccolgono alla fine di ottobre. Entrambe vanno consumate subito, al momento della raccolta, quasi prima che cadano, altrimenti si perdono molte delle loro caratteristiche organolettiche. Data la particolare aromaticità e la fragilità del frutto, che ne rende difficile la commercializzazione, la Pera Cocomerina si presta molto bene alla trasformazione in marmellate o liquori.
Un Presidio per salvare gli ultimi alberi.
Le Pere Cocomerine sono presenti ancora in coltivazioni a carattere spontaneo nelle campagne dell’appennino Cesenate, in particolare nella località di Ville di Montecoronaro. Gli alberi rimasti sono pochissimi e rischiano l’inselvatichimento e l’estinzione. Per valorizzare e incrementare la coltivazione della Pera Cocomerina si è costituita un associazione che, creando una rete di tutti i coltivatori presenti sul territorio, si occupa di raccogliere ogni anno il prodotto, di trasformarlo e commercializzarlo in confetture e liquori. Tra gli obiettivi del presidio c’é il censimento di tutte le piante esistenti, la sistemazione delle piante inselvatichite, l’assistenza ai coltivatori e la realizzazione di un campo didattico sperimentale.
La Pera Cocomerina
Prodotto vegetale allo stato naturale, specie pyrus comunis, varietà pera cocomerina.
Zona di produzione conosciuta
Alta valle del Tevere, fra Romagna, Toscana, Umbria e Marche.
Morfologia
Forma Ovoidale, piccola, da 20 a 60 grammi.
Colore Verde a raccolta, talvolta rosato sulla parte esposta al sole o su alcune piante.
Altri descrittori
Picciolo lungo, legnoso, rugginoso e sottile, calice aperto e cavità calicina quasi assente, polpa rossa al taglio con numerose scleridi.
Sapore
Molto profumata a maturazione, con vago profumo moscato e di sorbe.
Tecniche di produzione
Raccolta spontanea su piante sparse. Possibile propagazione con innesti su franco. Circa 8 anni fa,la piu’ importante studiosa italiana di archeologia arborea, Isabella Dalla Ragione, giunse in alto Savio dove incontro’ il signor Amedeo Nuti Angeli di Verghereto e le vecchie piante di pera cocomerina del suo giardino. Fu cosi’ che l’antica pera fini’ sui manuali scientifici. Recentemente la giovane laureata in tecnologie dell’alimentazione Manuela Biserni e l’intera collettivita’ di Ville di Montecoronaro hanno pensato di valorizzare questo frutto che caratterizza decisamente la frazione.
Epoca di maturazione
Intorno la metà di Agosto matura la pera cocomerina precoce (qualità normale) avente la polpa poco pigmentata.
Verso la fine di Settembre e i primi di Ottobre matura la pera invernale (qualità tardiva) avente la polpa molto pigmentata.
Il frutto, pur se squisito, non si conserva a lungo: ecco dunque che le prospettive di commercializzazione non possono prescindere da una sua trasformazione. Le pere cocomerine sciroppate, la confettura ed i liquori si stanno mostrando ampiamente all’altezza.