Come già detto, oggi lo spazio su cui sorgeva l’abbazia è ridotto ad un ammasso di piante, erba e spine dove ogni tanto spunta fuori, qua e là , una pietra squadrata. Ad inizio ‘800 presso la chiesa ormai demolita c’era una piccola casa composta di due stanze, fondi e forno dove viveva il fattore del Monastero di San Niccolò, che vi raccoglieva i prodotti della proprietà di Montecoronaro. L’area in cui sorgeva l’abbazia riuniva in se tutti i requisiti allora necessari: ripiano spazioso ben illuminato per molte ore al giorno e ben riparato dai venti settentrionali, un corso d’acqua a breve distanza (il Rio) e non ultima, la solitudine del luogo.